Lettera del Governatore – Settembre 2024
martedì, 03 Settembre 2024

Acquaforte del 1781 di Giovanni Lorenzo Guidotti

 

Carissime, carissimi,

nelle mie lettere cerco sempre un’immagine iniziale che contenga un riferimento al nostro Distretto e
sintetizzi e anticipi il contenuto del messaggio che intendo dare. Questa volta ho scelto il palazzo in cui
si trova il rettorato dell’Università di Genova, un edificio del Diciassettesimo secolo originariamente
costruito come sede del Collegio dei Gesuiti. Si tratta di un’opera architettonica importante, che evoca
in tutti noi l’idea della conoscenza e dell’insegnamento ai suoi massimi livelli e rappresenta dunque, in
virtù della sua struttura e della sua funzione, i due contenuti – l’arte e l’istruzione – a cui pensiamo
immediatamente quando sentiamo parlare di cultura.

E la cultura è certamente questo. Noi però associamo il termine anche a tante altre cose, ad esempio
parlando di cultura gastronomica, calcistica o fisica; proprio un paio di giorni fa, durante l’Institute di
Bonn, il prossimo presidente internazionale Mário César Martins de Camargo ha detto che la
Fondazione Rotary non è “una questione di soldi, ma di cultura”: tutti segni del fatto che si può
estendere il concetto a qualcosa di più generale, di cui la pittura o l’architettura o la musica sono alcune
delle tante espressioni. Lo stesso vale per l’opposto della cultura, l’ignoranza, che di primo acchito
consideriamo come una semplice mancanza d’istruzione: quella di chi non conosce l’anno della
rivoluzione francese, ad esempio. Ma queste sono cose che possiamo subito trovare su Wikipedia:
l’ignoranza non è solo il fatto di non avere – o avere dimenticato – certe nozioni che si ritengono
importanti.

La nozione di cultura (e per converso d’ignoranza) che vorrei introdurre è di tipo diverso. La base è
sempre la volontà e il piacere di aumentare le nostre conoscenze e le nostre esperienze, che però non
vengono poi chiuse in un cassetto della nostra memoria, pronte a essere, all’occasione, ricuperate, se
l’avanzare dell’età ce lo consente, per dare magari sfoggio di erudizione, ma diventano una fonte di
arricchimento del nostro essere e della nostra personalità, e si traducono in apertura mentale e ulteriore
curiosità verso il mondo che ci circonda (e questo non dipende dall’età). L’ignoranza invece è vivere
come se non vi fosse più nulla d’inedito e di creativo che ci aspetta e che sia in grado di migliorarci, è la
chiusura nelle nostre abitudini, l’impermeabilità a quelle esperienze nuove che possono cambiare la
nostra percezione delle cose, la limitatezza degli orizzonti.

Oggi percepiamo una situazione generalizzata di crisi, un po’ in tutti i settori: avvertiamo che la
sensibilità – fondata sulla conoscenza – nei confronti del nostro patrimonio culturale si assottiglia
progressivamente, fatichiamo a trovare persone che sappiano fare bene il proprio lavoro, soprattutto in
ambito artigianale, vediamo come i progressi tecnologici portino a competenze sempre più di dettaglio
ma carenti quando si tratta di considerare i quadri generali, temiamo l’intelligenza artificiale nella sua
impenetrabilità ai valori umani. Si tratta di una crisi culturale generale, fortemente sentita nella società
contemporanea, che non può lasciare indifferente il Rotary, il cui scopo è contribuire a rispondere ai
bisogni della comunità.

Nella tradizione italiana il ruolo del Rotary come promotore di cultura, da tutti i punti di vista, è
sempre stato significativo. Credo che dobbiamo riprendere con orgoglio questa tradizione e
potenziarla: se è fondamentale ampliare le nostre conoscenze ed esperienze con lo scopo di favorire
l’arricchimento e la crescita degli altri e di noi stessi all’insegna dell’allargamento dei nostri orizzonti,
l’adesione al Rotary, con il suo respiro globale, con il network senza limiti geografici, d’età, di
professioni, di generi, d’interessi in cui ci immette, con l’insistenza che ha sempre avuto sull’etica del
lavoro e sulla professionalità, con la capacità d’incidere sulla realtà che possiede, ci fornisce strumenti
d’azione formidabili.

Ora, si può essere fermento di cultura anche senza saper leggere e scrivere, ma l’alfabetizzazione
costituisce un presupposto importante per accrescere le possibilità di conoscenza e per poter vivere in
maniera più consapevole, critica e creativa la nostra vita: perciò il Rotary considera prioritari gli
interventi su “alfabetizzazione e educazione di base” e dedica il mese di settembre a quest’area
d’intervento. Il palazzo dell’Università di via Balbi con il quale abbiamo cominciato il nostro discorso
non è una cosa diversa rispetto alle scuole primarie da creare in certi Paesi del mondo che non ne
hanno: l’uno e le altre sono solo varianti di quell’accrescimento culturale che siamo chiamati a
promuovere, così come lo sono le tante forme di analfabetismo con le quali ci scontriamo anche vicino
a noi, fino a quello digitale…

Una postilla: la cultura non è soltanto un fattore essenziale (“il” fattore essenziale, direi) di promozione
umana, ma anche un importante fattore di promozione economica, e quindi è una leva importante per
far fronte a un altro aspetto, non certo secondario, della crisi che attraversiamo. Lo è a livello globale,
ma massimamente in Italia, e specialmente nel nostro territorio, dove ci imbattiamo a ogni passo in
beni culturali materiali e immateriali, e nel cui perimetro si trovano alcune delle località a maggiore
densità turistica del Paese: proprio per questo, come ho già annunciato in assemblea, il nostro
Distretto, tramite il past governatore Giuseppe Musso, ha avanzato una proposta formale perché la
cultura sia riconosciuta nel Consiglio delle Risoluzioni che si terrà il prossimo mese quale parte
integrante della sesta area d’intervento, dedicata allo sviluppo economico e comunitario.

Siamo in prima linea, dunque, nella promozione della cultura in tutti i suoi aspetti, dall’alfabetizzazione
di base ai risvolti economici: se, in continuità con una tradizione di cui siamo fieri e che anche
quest’anno porteremo avanti e potenzieremo – attraverso iniziative di formazione sanitaria, di tutela e
valorizzazione del patrimonio artistico, di supporto alle scuole di ogni ordine e grado, dalla fornitura di
materiale alle proposte didattiche ai premi per l’eccellenza – indirizziamo i nostri sforzi in questa
direzione, con una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza dello scopo cui tendono,
sicuramente raggiungeremo risultati significativi e incisivi.

Buon lavoro e a presto!